3° ITALIAN SUSCON
3° seminario sui
rituali di trazione e sospensione Amelia 2007
Nei giorni 2/3/4 Settembre, come ormai
succede da 3 anni, si è svolto, ad Amelia (Tr),
il Seminario sui rituali di trazione e sospensione.
Il dato di particolare rilevanza, e che dovrebbe suscitare
una riflessione, è che in tre anni di edizioni
del Seminario, l’interesse dimostrato nei confronti
di questo evento si è moltiplicato in modo esponenziale
lasciando sorpresi non solo noi dell’organizzazione
ma anche i relatori di tale evento ed il coordinatore
logistico.
Inoltre leggendo i feed back lasciati dai partecipanti
al seminario, si evince che molteplici sono le motivazioni
che spingono il pubblico a prendervi parte: ognuno spinto
da differenti in-put, ognuno con delle aspettative prettamente
personali.
A parte la soggettività dell’esperienza
personale, era palpabile l’esigenza conscia od
inconscia di una necessità primordiale di condivisione,
di comunitarietà, di un contatto particolare
e sincero privo di veli che probabilmente nella società
contemporanea è venuto a mancare, almeno in parte.
Questo è ciò che noi auspicavamo, ma non
pensavamo che potesse accadere così presto.
Tutto questo si è svolto durante i tre giorni
del seminario, che non solo sono serviti per il normale
svolgimento dell’evento, ma il trascorrere tutte
le giornate fianco a fianco ha aiutato a rompere il
ghiaccio tra i partecipanti e a dare vita a nuovi contatti
umani, suscitando una cascata di situazioni emozionali
che ha coinvolto tutti, partecipanti, staff e persino
il personale del posto.
Eccitazione, ansia, timore, curiosità, gioia,
felicità, appagamento e molti altri sono stati
gli stati d’animo che si potevano leggere sulle
facce della gente.
65 partecipanti provenienti da 6 nazioni ( Italia, Norvegia,
Germania, Olanda, Inghilterra e USA ) con 52 sospensioni
effettuate durante il seminario sono per noi motivo
di orgoglio.
Uno psichiatra e una antropologa hanno partecipato quest’anno
in qualità di osservatori per progetti che si
svilupperanno in un futuro prossimo.
Per ultimo, ma per noi non meno importante, l’aspetto
organizzativo, culturale ed igienico sanitario, che,
secondo noi ed evidentemente anche secondo i partecipanti,
sono le basi necessarie per poter vivere appieno ed
in sicurezza un’esperienza come questa.
Ringraziamo tutti i partecipanti e tutte quelle persone
che ci hanno supportati, incoraggiati ed aiutati, credendo
in noi e nei nostri progetti.
Nonostante spesso le nostre iniziative sono state travisate
e sminuite attribuendo a personali interessi le reali
motivazioni di tali iniziative, continueremo il nostro
cammino sincerante e con il “ genuino spirito
“ che ci ha mossi fin dal principio. Anzi chiediamo
a chi vuole condividere anche in parte la nostra politica,
di farsi avanti senza timore.
Sempre aperti alla comunicazione e a supportare iniziative
parallele che servono a migliorare ed incrementare la
cultura della Body Art e delle sue pratiche nella società
contemporanea.
Il direttivo APTPI
all photos © riccardo tetrarca
baldassarri
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