SPECIALE AMELIA
2005
Amelia, provincia di Terni a pochi km da Orvieto.
Domenica 4 e lunedì 5 settembre 2005
In un contesto incantevole e rilassato si è svolto
il primo seminario a sfondo didattico culturale organizzato
dal consiglio direttivo dell’APTPI. In questa
prima edizione, della quale si prevedono simili future,
gli argomenti trattati sono stati due principali: il
primo riguardava gli aspetti antropologici e igienico-sanitari
delle pratiche di trazioni e sospensioni con dimostrazioni
pratiche delle tecniche di base. Il secondo riguardava
i principi e i fondamenti dell’illustrazione con
esercitazioni live di disegno dal vero e interpretazione
d’immagine. I due corsi del seminario pur svolgendosi
all’interno della stessa struttura, un bellissimo
agriturismo nella campagna Orvietana, prevedevano lezioni
separate per il disegno e per le sospensioni, in modo
che fosse più efficace l’apprendimento
di ciò che si andava ad analizzare. In realtà
è stato inevitabile, con nostra sospesa e soddisfazione,
un “inquinamento” reciproco che ha portato
disegnatori a seguire alcuni momenti della lezione di
sospensioni e viceversa.
Per quanto riguarda le sospensioni,
è stato invitato come docente Haave Fjell, performer
professionista e Cristiane Lofblad piercer professionista
proprietaria del PINPOINT BODY PIERCING STUDIO di Oslo,
entrambi membri del “WINGS OF DESIRE” suspension
team di Oslo. Alle loro lezioni erano presenti 14 partecipanti
tra piercers e non, provenienti da diverse parti d’italia
e, come è solito, l’iscrizione era aperta
a chiunque fosse interessato all’evento.
Il primo giorno è stato dedicato
alla teoria dove Haave e Christiane hanno trattato l’argomento
trazione e sospensione dal punto di vista antropologico
e storico, supportati da video e fotografie tramite
le quali è apparso chiaramente come queste pratiche
fossero varie e radicate nelle culture antiche. Illustrando
le varie forme di sospensioni, sono stati citati famosi
pionieri ed interpreti di queste antiche pratiche:Fakir
Musafar, uno dei padri del moderno body piercing con
la sua visione prettamente rituale; Stelark, artista
australiano razionale e scientifico, sperimentatore
eclettico; Allen Falkner, body performer che ha coniugato
insieme sperimentazione scientifica e ritualità
aprendo le porte al pubblico comune.
Molto del tempo utilizzato per la teoria è stato
dedicato all’aspetto igenico-sanitario, illustrando
le tecniche per procedere in sicurezza e le attrezzature
più adeguate allo scopo. La proiezione di immagini
documenti sulle varie tipologie di sospensioni hanno
concluso il primo giorno del seminario dedicato ai rituali.
Il secondo giorno è stato interamente dedicato
alla pratica delle tecniche di base. Tutti i partecipanti,
con la guida di Haave e Cristiane, hanno potuto imparare
e provare personalmente l’intera procedura, dalla
preparazione del “set up”, all’inserimento
degli uncini, fino alla sospensione della persona e
assistenza. I due relatori ospiti, con l’aiuto
del consiglio direttivo dell’Associazione, hanno
sempre vigilato e supervisionato in modo da garantire
il massimo della professionalità e della sicurezza
senza mai lasciare nulla al caso. Sia la preparazione
che il post sospensione sono stati eseguiti nella più
totale igiene e sicurezza offrendo un esempio a tutti
di lavoro ad altissimo livello professionale.
Erano state previste, durante l’organizzazione
del seminario, cinque o sei sospensioni; con nostra
sorpresa e soddisfazione ne sono state realizzate quattordici.
Il seminario sull’illustrazione
ha visto protagonista Rita Bevini, illustratrice professionista
della scuola internazionale di comix di Firenze. Anche
in questo caso, molto tempo è stato dedicato
alla teoria e alla proiezione di immagini in cui sono
stati analizzati i vari concetti d’illustrazione
e delle varie interpretazioni. Sono stati presi come
esempio e riferimento alcuni dei più grandi illustratori
del passato e del panorama contemporaneo dando una chiara
visione di come si sia evoluto non solo il concetto
dell’illustrazione ma soprattutto la mentalità
degli artisti, i quali, da una rigidità tecnica
si sono, col tempo, spostati verso la contaminazione
tra stili e tecniche offrendo chiavi interpretative
della realtà sorprendenti.
Si è evidenziato come tutto nasce dall’interpretazione
del “vero” e di quanto sia importante imparare
a disegnare prima ciò che si vede. Ne scaturisce
che una delle maggiori qualità di un disegnatore
sia proprio la sua capacità di osservare.
Tra i partecipanti al seminario c’erano molti
tatuatori professionisti i quali hanno potuto sperimentare
e rendersi conto della difficoltà del “solfeggio
grafico” ovvero gli esercizi di base per poter
poi essere in grado, una volta acquisiti di poter realizzare
qualunque illustrazione dando libero sfogo alla propria
creatività.
La seconda metà del primo giorno è stata
dedicata al disegno dal vero e alle varie tecniche di
osservazione. Si è visto quali punti primari
osservare e poi fissare sul foglio in modo da costruire
l’immagine sulla base di essi. Si è visto
quanto sia difficile disegnare ciò che si “vede”
rinunciando a ciò che si “sa”. Con
l’aiuto di una modella si è impostato il
lavoro sulla riproduzioni di posture del corpo e espressioni
del viso da varie angolazioni di osservazioni. Lo stesso
esperimento è astato eseguito su oggetti inanimati
dove la difficoltà consisteva nell’osservazione
delle ombre e delle luci.
Il secondo giorno si è dato libero sfogo alla
creatività e si è sperimentata la contaminazione
e l’interpretazione d’immagine. Grande spazio
è stato dedicato al concetto di “sintesi”
sottolineando l’importanza di arrivare al nucleo
espressivo e comunicativo dell’immagine spogliandola
di ciò che è solamente interpretazione
dell’artista che l’ha eseguita, in modo
da poterla “vestire” della propria. Ogni
partecipante, potendo scegliere tra cinque illustrazioni
proposte, poteva interpretarle secondo la propria sensibilità
senza perdere il messaggio che l’immagine portava
con se. Lo scopo era quello di eseguire una “traduzione”
da illustrazione a tatuaggio in modo da rendere eseguibile
su pelle l’immagine rappresentata.
Alla fine tutti i partecipanti, circa dieci, al corso
di illustrazione si sono piacevolmente confrontati tra
loro e con l’aiuto di Rita si sono potuti affrontare
e superare i limiti tecnici che inevitabilmente ogni
tatuatore o disegnatore, soprattutto se autodidatta,
si trascina dietro da sempre.
In conclusione questi due giorni di
seminari hanno impostato le fondamenta per una nuova
mentalità associativa che, speriamo, porterà
ad un tradizionale appuntamento annuale come è
stato per il Congresso di Arezzo. Entusiasmo e volontà
non mancano da parte sia degli organizzatori sia del
pubblico quindi di fatto esistono tutti i requisiti
per fare ancora bene.
PHOTOS BY APTPI STAFF
Per ultriori informazioni inviaci un' e mail info@aptpi.org
,se non possiedi outlook inviaci una e mail dal
sito cliccando qui
top of page
|